Recensione della dott. ssa Eliana Petrizzi
- DENTRO UN DIPINTO DI LORENZO BASILE- Sono stata in questo rosso incandescente di casa che brucia, di ventre che forma, di sole che splende senza tregua d’ombra. Lo so per certo come si avvertono i terremoti. E sono stata anche in questi blu di fondale oceanico, vibranti come se avessero pure loro un sangue bollente, imparato dalla lunga vicinanza al furore dei rossi e gialli. Pure i verdi riconosco, nei lampi di un’esplosione che restituisce alle cose viventi un raggio di incandescenza solo a tratti abbassato dai toni cupi di un bosco d’altura, dove gli uomini non vanno. Il nero vuole segnare confini tra i colori, tenta una strada, si perde in filamenti, ma non ce la fa: il colore che esplode irradia un’emotività che sembra felice. Ma qui c’è un sentimento che viene prima del piacere e del dolore. Attraverso la semplificazione delle forme l’immagine si carica di una profonda essenza spirituale, lontana da ogni riferimento cognitivo. L’opera diventa movimento libero di segni aggregati senza nozione né sintassi. Le forme non servono più a riconoscere oggetti noti, ma a suscitare uno stato di conoscenza emotiva da cui è possibile poi individuare e generare forme nuove. Qui gli uomini hanno perso la forma e il nome. Di loro sono rimaste le tracce di un muto linguaggio corale, che era prima della loro lingua e delle loro mani. Di loro e di tutte le cose non resta che la nostalgia, in un sentimento in bilico perpetuo tra la paura e la speranza. Eliana Petrizzi
Eliana Petrizzi [artista e scrittrice]
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