Recensione della prof. ssa Amelia Imparato
" Lorenzo Basile maieuticamente estrae, polarizza “sostanza dell’essere” plasmandola attraverso un percorso interpretativo-introspettivo, eidetico-metafisico, in fieri. La sua incessante ricerca rinnova, in una continua scoperta tra il sé e l’arché. Dai suoi studi emerge la forza evocatrice dell’ego, in un escursus creativo interiore che restituisce potenza al suo tratto; donando plasticità materica all’essenza narrata, alleggerisce, sottrae, frammenta, polverizza il Nous. La sua interpretazione dell’humanitas si polarizza con l’immanente, restituendo rinnovata dignità all’uomo, come misura di tutte le cose; all’unisono palpitante al trascendente. Lì sottesa, laconica, possente emerge poliedrica l’ ironia dell’artista, che trasmuta in cromatismi semantici la sua dialettica espositiva. In questo panta rei estetico si trasfigura il logos. Inteso come dimensione tra “cosa” rappresentata, sostanziata che nello stesso tempo è, e non è,in un lacerante percorso tra Eros e Thanatos, induce al conosci te stesso, di socratica memoria. In questa incessante contaminazione stratifica “eclissi d’infinito”,raggiungendo un lirismo iconico che coinvolge l’interlocutore,trasfigurando semioticamente l’azione narrata. Nella produzione dell’ artistica circumnavigo in reconditi percorsi ancestrali, ritrovando parcellizzate unità cosmiche che divengono logos e, trasmigrano in una ulteriore dimensione di analisi metafisica. "
Amelia Imparato [sociologa]
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